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Comune di Bettona
Bettona
Bettona sorge a 365 m s.l.m. in splendida posizione su un colle facente parte delle propaggini settentrionali dei Monti Martani. Da qui è come affacciarsi da un balcone sulla Valle Umbra, sulle città che la contornano e sulle montagne che lontane la sovrastano a semicerchio.
Il territorio di Bettona confina a nord con quello di Bastia, ad est con Assisi e Cannara, a sud con Deruta e Collazzone ed ad ovest con Torgiano. La parte pianeggiante, ad una quota media di 180 metri, è costituita da depositi alluvionali lungo il corso dei fiumi Chiascio e Topino. Grazie alla sua ubicazione Bettona ha un ottimo clima con una temperatura media annua di circa 13°C con minime di 1°C nel mese di gennaio e massime di 24°C nel mese di luglio. La piovosità massima si ha in Ottobre-Novembre ed i venti dominanti sono il Ponentino e la Tramontana.
Nello stemma di Bettona figura una piantina con foglie ovali: è la Betonica officinalis che, secondo un'etimologia popolare, darebbe il nome alla città. Utile in molte malattie e assai diffusa in Italia, ha generato due modi di dire: "avere più virtù della betonica" e "conosciuto più della betonica".
Il Santo protettore di Bettona è San Crispolto. Della sua vita narrano gli Acta Sanctorum, che lo annoverano tra i santi da festeggiare il 12 maggio. Fu tra i primi seguaci di Cristo. Generalmente viene rappresentato con i simboli vescovili (mitria e pastorale) e del martirio (la sega). Inviato in Italia dall'apostolo Pietro, sotto l'imperatore Massimiano venne arrestato, torturato, gettato in una fornace, flagellato e, poi, addirittura segato. Sul luogo del martirio, nei pressi della Badia, sarebbe stata edificata una basilica in suo onore.
Questo racconto appare incongruo anche per l'aspetto cronologico, giacché Crispolto avrebbe dovuto vivere quasi duecento anni, per arrivare in Italia al tempo di San Pietro ed essere martirizzato nel III secolo, durante l'impero di Massimiano. Nelle Vite de' Santi e Beati di Foligno lo storico Jacobilli parlò pertanto, nel 1628, di due Crispolto di epoche diverse: uno venuto dall'oriente e l'altro di origine bettonese.
La dubbia veridicità della figura storica di Crispolto e la presenza di una chiesa a lui intitolata nell'XI secolo e posta sul luogo del martirio significano, dunque, il culto per un santo martire locale ammantato di leggenda per accrescerne il prestigio e meglio propagandarne la devozione.
Questo è uno dei tanti casi in cui un martire, per di più vescovo della città, diventa simbolo dell'autonomia comunale. Proprio per esaltare l'identità municipale infatti, nel 1265, il corpo del Santo fu trafugato dalla Badia e portato entro le mura bettonesi: e appunto per questo, nel 1352, i perugini, sconfitta Bettona, la privarono delle sacre reliquie.
Tratto da : http://www.comune.bettona.pg.it/